Il Progetto

In un’epoca in cui la sicurezza alimentare e la sostenibilità della produzione agricola si vanno affermando come sfide da affrontare con massima urgenza, ridurre lo spreco è un obbligo necessario.

Frutta e verdura, infatti, sono gli alimenti in cima alla classifica dei cibi più sprecati a livello mondiale in tutte le fasi di approvvigionamento prima di arrivare allo scaffale. Il tema dello scarto rappresenta una criticità molto importante nelle aree produttive con aziende agricole di piccole dimensioni, poco strutturate dal punto di vista logistico.

Nel Lazio, con il settore della frutticoltura caratterizzato dalla prevalenza di piccole e micro aziende agricole non specializzate che offrono il prodotto fresco nei banchi a vendita diretta o all’ingrosso presso il Centro Agroalimentare Romano (CAR), questa problematica è molto evidente.

L’assenza di una rete associativa di organizzazioni di produttori, o cooperative/consorzi, evidenzia, almeno in alcuni areali, l’assenza di strutture adeguate per la gestione del prodotto fresco.

È questo il contesto in cui si colloca la Sabina, una zona vocata alla produzione di frutta, in particolare alla ciliegia, meglio conosciuta con la denominazione tipica tradizionale Cerasa, e alla pesca.

Il Gruppo Operativo FRUFUN, costituito nell’ambito della misura 16.1 del PSR Lazio 2014-2020, nasce della collaborazione tra ricercatori del CREA Ingegneria e trasformazioni agroalimentari, Università degli studi della Tuscia e FOSAN e alcuni produttori di frutta della Sabina per applicare metodi innovativi per la produzione a basso impatto ambientale di alimenti funzionali innovativi con frutta prodotta dalle imprese agricole dell’areale sabino

In particolare il progetto intende introdurre in Sabina la produzione di frutta essiccata ottenuta, con tecnologie sostenibili in termini economici e ambientali, dalle eccedenze frutticole prodotte dalle aziende agricole del territorio.

Tra gli aspetti innovativi importanti si evidenzia l’introduzione di un processo, quello dell’essiccazione, con una tecnologia che segue i risultati del progetto Mieri che annulla i costi ambientali (emissioni di CO2) e i costi economici di esercizio (costi energetici) del processo di essiccazione, garantendo la realizzazione di prodotti essiccati ad elevata sicurezza d’uso.

L’obiettivo generale del progetto è di aumentare la competitività delle imprese del territorio e quindi di incrementare il loro reddito sviluppando nuovi prodotti ad alto valore aggiunto realizzati con il 100% di frutta del territorio.